“Questa è la storia del passato. Che possa aiutarci a comprendere meglio il presente ed a guardare con speranza al futuro.” (Sottotitolo dell’edizione)
La terza edizione del COW-T – the Clash Of the Writing Titans è stata narrata su Mari di Challenge dal 7 gennaio al 16 marzo 2013.
Trama
Gli avvenimenti si svolgono circa dieci anni terrestri dopo quelli narrati nella prima edizione e circa 50 anni prima di quelli narrati nella seconda. Sono narrati nuovamente dal punto di vista della Veggente Manila, organizzatrice e arbitro della contesa.
Sul pianeta di Minthe vivono quattro popolazioni umanoidi intelligenti: Suthi, Crest, Faràs e Phade. Le popolazioni, prima ostili l’uno all’altra, vengono spinte a una contesa rituale dalla Veggente, per il diritto a regnare sulle altre tre in pace e prosperità per un periodo di cinque anni. La fazione che avrà accumulato più energia magica nei propri obelischi sarà decretata vincitrice.
Schieramenti
- Suthi, guidati da Jun'oh
- Crest, guidati da Fermat
- Faràs, guidati da Santhé
- Phade, guidati da Mivein
Emblemi
(per gli avvenimenti di ciascuna settimana, fare clic sul titolo della sezione)
[expand title=”Antefatto”]Anche adesso che la Guerra dei Trecentosessantacinque Giorni si è conclusa da decenni, anche adesso che terrestri ed abitanti di Minthe hanno imparato a convivere dividendo equamente gli spazi, anche adesso che le lotte intestine fra i popoli per l’elezione del popolo più forte degli altri al quale affidare il comando di tutte le popolazioni del pianeta non sono più necessarie, le storie e le antiche leggende del passato di Minthe delle due lune sono ancora vive. Gli anziani di tutte le tribù le raccontano ai loro giovani, i quali a loro volta, quando saranno anziani anch’essi, non potranno fare altro che ripeterle ai loro giovani, così che niente del leggendario passato del loro splendido mondo possa mai andare perduto.
Un tempo, negli anni antichi, centinaia e centinaia di secoli fa, su Minthe abitavano solo ed esclusivamente quattro popoli: Suthi, Crest, Faràs e Phade. Tradizionalmente, ogni cinque anni fra questi popoli aveva luogo una guerra, una guerra della durata massima di un anno, al termine del quale il popolo vincitore veniva eletto come guida di tutti gli altri per questioni internazionali riguardanti i territori di caccia, le contese fra un popolo e l’altro o l’espansione degli agglomerati abitati. Il popolo vincitore era obbligato a regnare fino alla guerra successiva prendendo sulle proprie spalle la responsabilità del benessere non solo dei propri stessi abitanti, ma anche di tutti gli altri abitanti di Minthe.
Questa è la storia della prima di quelle guerre. E’ la storia dei primi anni di Minthe, è la storia dei giorni che per la prima volta videro i piedi leggiadri di una creatura sconosciuta, bionda e pallida e dalle accese guance rosa pesca, posarsi sul suolo di quel pianeta, e decidere delle sue sorti. E’ la storia di come la Veggente, che da lungo tempo viaggiava mai per lo spazio, i pianeti, gli universi ed il tempo, decise di cambiare per sempre la storia di quattro intere civiltà, ed è anche la storia di come quelle stesse civiltà seguirono poi quel primo esempio, evolvendosi negli anni fino a diventare così come oggi le conosciamo.
Questa è la storia del passato. Che possa aiutarci a comprendere meglio il presente ed a guardare con speranza al futuro.
*
Assisa sul proprio trono di fortuna – un paio di pietre enormi che non era stato per niente facile mettere insieme – la ragazzina stava seduta di fronte ai quattro rappresentanti dei quattro popoli del luogo, le lunghe e snelle gambe accavallate e lasciate scoperte dalla corta veste bianca e nera, le dita che giocavano pigramente con la perla splendente che pendeva attaccata alla lunga catena metallica che portava attorno al collo.
Incredibile quanto questa routine non smettesse mai di divertirla, indipendentemente da quante volte fosse in grado di ripetersi sempre uguale.
Jun’oh, capo dei suthi, fu il primo a parlare. “Perché ci troviamo qui?” chiese, la voce priva di particolari inflessioni, i profondi occhi scuri puntati sulla giovane dall’aspetto così differente ed esotico che, sorridendo maliziosa, sedeva di fronte a tutti loro.
La ragazza lasciò gli occhi liberi di vagare da lui a Santhé, capo dei faràs, e poi a Fermat, capo dei crest, ed infine a Mivein, capo dei phade, e solo dopo lasciò che il proprio sorriso si allargasse ancora, niente affatto rassicurante.
“Se avrete la bontà di ascoltarmi,” sussurrò divertita, “Ve lo spiegherò subito.”[/expand]
[expand title=”Prima settimana”]Si trattava di una guerra, ed era probabilmente la prima volta che anche la Veggente si azzardava a chiamarla col suo vero nome. Non c’era bisogno di nascondersi dietro al significato delle parole, con i capi di queste tribù in lotta fra loro dall’alba dei secoli. Una guerra, perciò, ma con delle regole. Con un preciso inizio ed una precisa fine. Esattamente ciò di cui i quattro popoli sembravano avere più bisogno.
Si sarebbe svolta ogni cinque anni, a cadenza regolare, e sarebbe durata soltanto un determinato periodo di tempo. Alla conclusione, il popolo vincitore avrebbe governato fino alla guerra successiva. Era un accordo che funzionava per tutti, e quando tutti i capi tribù ebbero effettuato il giuramento di sangue, la Veggente procedette a sollevarsi dal proprio trono ed esporre le regole per la prima settimana, danzando ipnotica attorno ai quattro uomini.
“Ne parli con serietà,” commentò Fermat, dopo averla sentita parlare, “Ma sembra che tu ti diverta.”
La Veggente sorrise, sfiorandogli casualmente una spalla con la punta delle dita. “Ha importanza?” chiese querula. Guardandosi l’un l’altro negli occhi, gli uomini decisero che in fondo non ne aveva davvero.[/expand]
La prima settimana si chiude con la vittoria dei Crest, che si portano in vantaggio (22 unità di energia) sulle altre fazioni (20 unità).
[expand title=”Seconda settimana”]Languida, la Veggente si appoggia alla spalla di Fermat, capo dei crest, facendo bene attenzione a strusciarsi il più possibile contro di lui nel movimento, la veste dell’uomo che fruscia sotto le sue mani quando lei gli accarezza il petto, disegnando con la magia un ghirigoro sul tessuto, a testimonianza della vittoria del suo popolo.
“Siete stati bravi,” dice la ragazza, piegando appena il capo, i capelli biondi che scivolano sulle spalle, le punte colorate di rosa che le sfiorano le braccia, solleticandola, “Dovrei premiarti, forse. Te, e magari anche tutta la tua gente,” aggiunge con un risolino sfacciato.
L’uomo sogghigna, stringendole un braccio attorno alla vita e traendola a sé con decisione, il contrasto fra le dimensioni dei loro corpi che accende le guance della ragazza di una sfumatura di rosa vivida e calda.
Mivein, capo dei phade, osserva la scena, allontanandosi dai due in un gesto elegante ma piuttosto brusco, i panneggi della lunga veste che sfiorano il pavimento nel movimento. “Sei sconveniente, Fermat,” ammonisce seriamente, “E giochi alla guerra per il sorriso di una ragazzina aliena. Io sono diverso,” borbotta, guardando altrove, “Non so per quanto riguarda il resto della mia gente, ma per quanto riguarda me non c’è nulla oltre alla tua magia che tu possa darmi in premio,” dice, e poi aggiunge un sorriso di scuse, chinando appena il capo, “Senza offesa.”
La Veggente ride, agitando una mano mentre si appoggia a Fermat con più decisione. “Nessuna offesa,” risponde, “Non posso mica pretendere di piacere a tutti,” aggiunge con un occhiolino. “E, in ogni caso,” ride ancora, “Non è certo a te che mi sono offerta,” conclude con una linguaccia, per poi allontanarsi da Fermat e tornare verso il proprio trono di pietra. “Basta con i giochi e con gli scherzi, comunque,” riprende, lanciando un’occhiata anche a Jun’oh e Santhé, “La vostra seconda settimana di battaglia deve avere inizio.”[/expand]
Vengono introdotte per la prima volta sfide che premiano il raggiungimento di un determinato numero di storie. La settimana si chiude con la vittoria dei Phade che passano in testa (53 energia), davanti a Crest (52 energia) e Suthi e Faràs (50 energia).
[expand title=”Terza settimana”]“Oh, Mivein,” cinguetta la Veggente, cingendo il capo dei Phade al collo e dondolandosi un po’ a destra e a sinistra, “Ho aspettato tanto questo momento.”
“Io invece no,” birbotta Mivein, per niente interessato all’estrema vicinanza della giovane ma troppo spaventato dai suoi poteri per afferrarla di peso e scrollarsela di dosso, “Ti ho già detto la settimana scorsa che non c’è niente–“
“Niente oltre alla mia magia che possa interessarti, lo so,” borbotta la ragazza, allontanandosi da lui con una mezza piroetta e sollevando uno sguardo annoiato al cielo, “Mivein, sei così noioso.”
“Hai ragione,” le dà corda Fermat, annuendo vigorosamente, “Ma devi capire, giovane Veggente, che è un phade. I phade sono tutti un po’ così.”
“Sì, penso di aver intuito la tipologia,” sospira la Veggente, sentendo sempre più profondamente la mancanza dell’ultimo mondo che s’è lasciata alle spalle. “Ma Fermat!” dice poi, gli occhi che si illuminano mentre si lancia fra le braccia del crest, “Questa settimana ho in mente qualcosa di speciale per te e per la tua gente,” aggiunge con un sorrisetto divertito.
“Perdona l’intromissione, Veggente,” la interrompe Santhé, inarcando un sopracciglio, “Ma non stai favorendo i Crest un po’ troppo?”
“Dipende mica da quello che avete combinato la settimana scorsa quando Fermat si è trattenuto qui a lungo dopo la conclusione della riunione?” domanda ingenuamente Jun’oh, fissando i due con occhi spalancati.
La Veggente si lascia andare ad una risata divertita, scuotendo il capo. “Sciocchini,” li rimprovera bonariamente entrambi, “Non ho mica detto che non verrà anche il vostro turno di farmi divertire. Solo che non sarà questa settimana,” conclude, voltandosi nuovamente a guardare Fermat: “Sei pronto?” gli domanda con un ghigno.
Lui risponde con un ghigno gemello. “Sempre.”[/expand]
Viene introdotta la “missione fil rouge”, riservata a una sola squadra per ciascuna settimana. La settimana viene vinta dai Phade, mentre i Crest si aggiudicano la missione fil rouge.
Classifica: Crest 112 energia, Phade 97 energia, Suthi e Faràs 90 energia.
[expand title=”Quarta settimana”]Jun’oh, i capelli tutti scompigliati e gli abiti bianchi ancora sporchi di sangue e terra, sta già occupando abusivamente un angolo della spoglia stanza della Veggente, piangendo e lamentandosi senza soluzione di continuità da una buona mezz’ora, quando è la Veggente stessa a decidere che ne ha avuto abbastanza. “Insomma, Jun’oh!” prorompe, afferrando l’uomo per le spalle e rimettendolo in piedi, “Adesso basta piagnucolare!”
“Ma…” singhiozza Jun’oh, vagamente oltraggiato dalle libertà che la Veggente si prende nello spolverargli addosso gli abiti, ed anche un pelo terrorizzato dalla sorprendente forza fisica che ha appena dimostrato recuperandolo dal pavimento, “Ma loro…!” cerca di spiegarsi, puntando un dito accusatore contro Mivein, il quale, in piedi accanto a lui, spalanca gli occhi, fingendo innocenza.
“Loro cosa!” sbotta la ragazza, ravviandogli i lunghi capelli neri dietro le orecchie, “Sono stati più forti.”
“Sono stati scorretti!” precisa Jun’oh.
“Ora,” aggrotta le sopracciglia Mivein, offeso dall’insinuazione, “Non siamo stati scorretti. Non abbiamo infranto nessuna regola.”
“Sì, ma…” prova ancora Jun’oh, ma la Veggente sbuffa sonoramente, le mani sui fianchi, un piede a battere il ritmo del suo nervosismo contro il pavimento.
“Jun’oh, se non la pianti immediatamente giuro che ti faccio ritirare l’esercito!” lo minaccia severa. Jun’oh sospira e solleva entrambe le mani.
“Va bene, va bene,” cede, e poi si volta a guardare Mivein con occhi di fuoco, “Ma non è finita qui.”
La Veggente, finalmente, sorride. “Certo che no,” concede, prima di passare a spiegare il piano per la successiva settimana di battaglia.[/expand]
Secondo turno della missione fil rouge: i Faràs vincono la loro missione così come la settimana.
Classifica: Faràs 143 energia, Crest 141 energia, Phade 126 energia, Suthi 119 energia.
[expand title=”Quinta settimana”]Ridendo felice, la Veggente appone una nuova medaglia al petto di Santhé, il quale, subito dopo averla ricevuta, si volta e la mostra con orgoglio ai suoi avversari, prendendoli in giro per essere rimasti indietro nella battaglia. In un angolo, Jun’oh sta ancora piangendo, ma non è chiaro se sia ancora per la delusione della settimana scorsa, o per quella dell’ultima.
“Santo cielo, fatelo stare zitto,” sospira la Veggente, massaggiandosi le tempie. Mivein si avvicina al povero piangente e gli batte un paio di colpi amichevoli su una spalla, nel tentativo di consolarlo, ma è Jun’oh stesso ad allontanarlo, scattando in piedi e marciando deciso verso la ragazzina.
“Adesso basta!” strilla, imbufalito, “Sono stufo di essere preso in giro. Questa settimana sarà quella della mia rivalsa, e non c’è niente che tu possa fare per fermare me e il mio popolo!”
La Veggente si volta a guardarlo con aria di sfida, inarcando un sopracciglio per poi sorridere malefica subito dopo. “Vogliamo scommettere?”[/expand]
Terzo turno della missione fil rouge. I Phade si aggiudicano sia la missione fil rouge, sia la settimana.
Classifica: Phade 194 energia, Faràs 187 energia, Crest 185 energia, Suthi 163 energia.
[expand title=”Sesta settimana”]“Comincio a sentirmi un altare votivo,” commenta Mivein, rimirandosi nel grande specchio un po’ scheggiato che, da qualche giorno, campeggia nell’altrimenti spoglia stanza che la Veggente si ostina a chiamare casa.
“Be’, forse se tu e i tuoi la smetteste di vincere ogni dannata settimana, la Veggente potrebbe smettere di cercarti addosso centimetri liberi da medaglie per appuntartene di nuove,” sbotta acido Jun’oh, lanciandogli un’occhiataccia – come osa Mivein lamentarsi di avere troppe medaglie quando ci sono degli sventurati (sventurati come lui, pensa, mentre una lacrimuccia gli appare all’angolo dell’occhio) che ancora non ne posseggono neanche una?
“Oh, per tutti gli dei del mondo degli spiriti e per tutti gli astri del firmamento,” si lagna Santhé, lanciando al cielo un’occhiata supplice mentre la Veggente ridacchia, appoggiandosi con apparente casualità al petto forte di Fermat mentre lui, con altrettanta apparente casualità, le circonda la vita sottile con le braccia possenti, “Eccolo che si rimette a piangere. Ti avverto, Veggente,” insiste, voltandosi verso di lei ed agitandole un dito davanti al naso, “Se ricomincia a piangere, io mollo qui e tanti saluti.”
“Come osi?!” sbotta Jun’oh, il quale, in effetti, stava per rimettersi a piangere per davvero, come spesso gli capita quando le sventure del suo popolo gli sembrano troppe e troppo ingiuste per poter essere da lui sopportate, cosa che, invero, si verifica piuttosto spesso.
La Veggente ride un’altra volta, sollevando una mano in un gesto pratico e immediato per zittirli tutti. “Non preoccuparti, Jun’oh,” dice, “E’ arrivato il tuo momento, finalmente. Semmai adesso il problema è se il tuo popolo sarà all’altezza della sfida che propongo.”
Jun’oh sorride, mentre finalmente i suoi occhi si riempiono di qualcosa di diverso rispetto alle solite lacrime, qualcosa di molto simile ad un moto di orgoglio e di rivalsa. “Fai del tuo peggio, ragazza,” dice alla Veggente, “E noi faremo del nostro.”[/expand]
Quarta e ultima settimana della missione fil rouge, vinta dai Suthi che si aggiudicano anche la settimana.
Classifica: Phade 230 energia, Suthi e Faràs 223 energia, Crest 221 energia.
[expand title=”Settima settimana”]Gli occhi enormi e spalancati, luccicanti di lacrime di commozione pura e genuina, Jun’oh guarda la propria medaglia già da quasi mezz’ora, stringendola fra le mani con fare protettivo e paterno, incapace di pensare a qualsiasi altra cosa che non sia la sua abbagliante lucentezza, la sua perfetta rotondità ed il modo in cui dalla sua delicata forma sembra effondersi un chiarore rasserenante, un senso di calma e sicurezza mai provato prima.
Lui e il suo popolo hanno portato a casa una settimana di battaglie, vincendola. Mai nella storia del nobile popolo dei suthi un capo aveva provato simile gioia, simile commozione, simile orgoglio. Pensa a tutti i suoi valorosi combattenti, alle loro armi umili ma efficaci, al coraggio col quale si sono lanciati in battaglia e, preso da un attimo di estrema gioia, si alza in piedi, sollevando la medaglia al cielo e rendendo grazie agli spiriti dell’aria e della natura tutta.
“Dico, trovati un secondo, Jun’oh,” lo rimprovera la Veggente, le mani sui fianchi, scuotendo il capo, “Stai offrendo uno spettacolo pietoso a tutti quanti.”
“Cosa!” bercia il suthi, voltandosi a guardarla colmo di oltraggio e offesa, gli occhi rossi, le guance rigate di lacrime e il naso sporco di moccio, “Come osi intrometterti nella mia gioia! Sto rendendo grazie agli spiriti! E’ una cerimonia sacra!”
“Ho capito, ma puoi aspettare di farlo dopo!” insiste la ragazza, “Ci sono gli altri, qui, che vorrebbero sapere contro cosa combatteranno questa settimana!”
“E’ vero, Jun’oh,” dice Fermat, rimirandosi le unghie, “Non ci interessa delle tue cerimonie.”
“Vogliamo sapere cosa ci attende,” conferma Mivein, così carico di medaglie da camminare quasi curvo sotto il loro peso.
“Puoi rendere grazie dopo,” conclude Santhé, annuendo incoraggiante.
“Vi odio tutti,” borbotta Jun’oh, ritirandosi in un angolo a lucidare la propria medaglia, e lasciando finalmente il centro della scena libero per la Veggente.[/expand]
La settimana prevede un bonus di 1 energia ogni 10.000 parole pubblicate da una squadra, ed energia aggiuntiva per i primi tre classificati della settimana. La settimana è vinta dai Crest, che si aggiudicano anche il terzo COW-T.
Classifica finale: Crest 330 energia, Phade 328 energia, Faràs 322 energia, Suthi 316 energia.
[expand title=”Epilogo”]Appuntando un’enorme medaglia d’oro zecchino alla camicia coprente il possente petto di Fermat, mentre alle sue spalle Mivein si lasciava andare ad una quantità infinita di “ma… ma come… come è potuto succedere?!”, costringendo perfino Jun’oh ad asciugare in fretta le lacrime motivate dall’essere arrivato ultimo assieme al proprio popolo per battergli un paio di consolatorie pacche sulle spalle, la Veggente si concesse una risatina divertita e soddisfatta. Era stata una battaglia divertente, piena di colpi di scena da ogni lato e con un epilogo che prevedere sarebbe stato impossibile.
Per chiunque, tranne che per lei, ovviamente, si disse, mentre lasciava scivolare le dita sulle ampie spalle di Fermat e gli sussurrava all’orecchio di fermarsi dopo che tutti gli altri fossero andati via. Per festeggiare, ovviamente. Prima di dover partire per un altro viaggio.[/expand]
Avvenimenti successivi
L’ambientazione è stata rivisitata da Manila durante il COW-T #3.5.
Le Cronache di Minthe raccontano una guerra avvenuta circa 300 anni dopo gli avvenimenti del terzo COW-T, tra i quattro popoli uniti per la difesa di Minthe e l’esercito invasore di un pianeta alieno.
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