Casa di Regis è un luogo familiare per l’interezza della famiglia reale, ma lo è in particolar modo per Fabian e Meridian, i quali hanno trascorso gran parte della loro infanzia e della loro giovinezza tra queste stanze, durante le lunghe ore di lezione alle quali il loro precettore li costringeva perché la loro formazione fosse ineccepibile da ogni punto di vista. Meridian e Fabian avrebbero dovuto frequentare l’Accademia di Titania, come tutti i loro familiari avevano già fatto prima di loro, ma la possibilità che venissero smistati in case diverse causava loro una tale ansia che Celes, alla fine, aveva preferito non obbligarli: potranno frequentare l’Accademia quando vorranno, d’altra parte. (Questo sempre che riescano a sopravvivere a tutta questa situazione.) Lasciare che fosse Regis a istruirli, senza doverli necessariamente separare, era sembrata a tutti una decisione saggia, al tempo.
La decisione si è dimostrata doppiamente saggia nelle attuali circostanze: di fronte all’impossibilità di continuare a nascondersi all’interno della baita, la casa di Regis, solida e ben nascosta nel folto del bosco, è apparsa come la soluzione ideale. Non guasta che la sua collocazione sia ben nota a tutti, soprattutto ai gemelli, i quali – essendo Regis impossibilitato a guidare il gruppo verso la sua abitazione perché privo di sensi – hanno preso in mano le sorti della spedizione, districandosi senza problemi tra viottoli e sentieri per raggiungere il luogo che spesso si sono sfidati a raggiungere anche letteralmente bendati.
Tuttavia, questo non è l’unico motivo per il quale Fabian ha così insistito per rifugiarsi qui. Il vero motivo è il luogo in cui si trova adesso: l’enorme biblioteca di Regis, all’interno della quale, alla luce tremula di una candela, sta studiando l’ennesimo di una pila di libri che spera possano aiutarlo a comprendere come aiutare il mago a riprendersi.
È qui che Meridian lo trova, i capelli ancora bagnati dopo essersi rinfrescata nelle tiepide acque del laghetto dietro l’edificio. Li ha raccolti in una lunga e pesante treccia che ora porta sulla spalla, la cui punta gocciolante rende semi-trasparente la tunica bianca che indossa, proprio all’altezza del seno. Si avvicina a suo fratello, che le dà le spalle, senza fare rumore, e lui sobbalza appena quando lei gli sfiora la nuca con le dita sottili.
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