(Questo post è il primo di una serie che riassumono l’intera trama del Polyverso cui è ispirato il COW-T, la prima e la più grande sfida a squadre del fandom italiano, così come gran parte di questo stesso sito.)
È tradizione, per una Veggente appena assunta in carica, assumere il ruolo di arbitro in una delle innumerevoli contese che sorgono tra le civiltà del Polyverso, al punto che non poche culture associano l’arrivo di una di esse come segno di grande sciagura.
Molte altre, invece, tramandano il ruolo decisivo della prima e di molte della loro stirpe, che hanno salvato la loro Landa da guerre o catastrofi.
Nessuna di queste fu la scelta di Manila. Le labbra simili a petali di rosa della sua bocca non potevano pronunciare il nome di quella Landa, perché essa non ne aveva uno; gli occhi non potevano scovarla, perché nessuno era a conoscenza della sua esistenza; e se non vi si fosse imbattuta per caso, nel suo peregrinare senza meta tra le dimensioni, più a lungo sarebbe stata nascosta, e molti degli eventi che conosciamo non avrebbe mai avuto luogo.
Titania fu il nome con cui, alla fine della guerra da lei stessa scatenata, ribattezzò quella Landa. E sarebbe diventata tra le più nobili e conosciute del Polyverso.
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Quattro popolazioni si disputavano il controllo di Titania da così tanto tempo, che nessuno dei figli dei pronipoti di chi aveva combattuto le prime battaglie era ancora in vita – almeno, nessuno dei figli delle razze mortali.
La Veggente arrivò, e mise ordine al caos, e rese caotico l’ordine: schieramenti di pari potenza da ciascuno dei quattro popoli furono chiamati a scontrarsi, sul campo di battaglia e fuori. Gli schieramenti in difesa iniziarono a costruire un nuovo insediamento, dove, per garanzia della Veggente, avrebbero potuto vivere in pace; quelli in attacco si sarebbero scontrati l’un contro l’altro armati, riportando alla loro base, se vittoriosi, i piani per un edificio aggiuntivo, costruito istantaneamente dalla Veggente.
I Vampiri, i nati dall’oscurità più profonda, erano pochi; tuttavia si rivelarono i più potenti all’inizio della contesa, e vinsero con facilità le prime due battaglie.
Gli Angeli, i più nobili tra gli immortali, erano il popolo meno numeroso; ma riscattarono le prime sconfitte, e si aggiudicarono le due battaglie successive.
I Cavalieri, coraggiosi e impavidi, supplivano alla mancanza di magia con il numero e l’abilità nelle armi: si riorganizzarono, e la loro formazione sbaragliò gli avversari per altre tre battaglie.
I Maghi, depositari della conoscenza, rialzarono infine la testa, dando fondo agli incantesimi più potenti e voce a quelli ormai dimenticati: trionfarono nell’ultima battaglia, ritrovando l’onore, ma non fu abbastanza.
Furono i Cavalieri ad aggiudicarsi la contesa, ma, ben consigliati dalla Veggente, non se ne gloriarono, e permisero alle altre popolazioni di vivere in pace nei propri insediamenti, siglando con esse trattati duraturi di pace.
Il loro governo, secoli dopo, portò alla fondazione di un’Accademia Magica, dove i migliori esponenti di ciascuna popolazione potessero insegnare le armi, la magia, l’onore ai discepoli di Titania, e in seguito a quelli dell’intero Polyverso. Questa fu un’altra storia, e pure avremo l’onore di raccontarla… in futuro.
(La cronaca completa, settimana per settimana)
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