“E insomma,” conclude Hush, chiudendo il monologo di venti minuti che l’ha vista impegnata nel perorare la sua causa di fronte all’intera famiglia reale, ai campioni delle altre squadre, ad una rappresentanza del popolo di Tanit e a tutto l’esercito di bizzarre figure più o meno importanti, più o meno antiche e più o meno simpatiche che si è accampato al Palazzo d’Estate nel corso degli ultimi due mesi, “Ecco perché penso che la migliore possibilità che abbiamo, considerato quello che Celestia ha fatto, quanto tutti abbiano patito per causa sua ed anche il pericolo che rappresenta per il futuro, sia quella di trovarla, costringerla in tutti i modi a svelarci il segreto della sua magia, e poi farla fuori.” Solleva gli occhi, fissandoli in quelli vivi e cangianti di Celes. “Non credo di sbagliarmi. E so di non essere stata sempre facile da gestire. Ma da quando sono qui ho visto cose che… ho capito cose che…” i suoi occhi si soffermano per un breve istante su Knight, e poi tornano sul Veggente in carica, “Che mi hanno fatto riconsiderare la parte che devo avere in tutto questo. E se combatterete, vorrò essere dei vostri.”
Alle sue parole segue un silenzio denso di significato. Knight le si avvicina lentamente, fa scivolare le dita fra le sue e le stringe una mano con calore, sorridendole paziente. Mentre Celes resta silente, immerso nella più profonda riflessione, Jyx inarca un sopracciglio e commenta. “Sei dunque in grado di articolare un pensiero sensato. Sono del tutto basito.”
Hush si volta immediatamente verso di lui, abbaiando come un chihuahua isterico. “Come osi?! Ti ci strozzo con quella sciarpetta di merda! Non rivolgermi neanche la parola! Scoppia!”
Melek sospira, avvicinandosi a Celes ed inchinandosi appena. “Giovane Veggente. So già che finirai per seguire la giovane teppista fino a Vuklokinor, agitato da sentimenti di vendetta. Comprendo che, una volta presa la tua decisione, devi mantenerla. Ma prova a mantenere anche la ragione.”
Celes guarda il guerriero per qualche istante. Poi, appoggiando una mano su quella di Shannen, seduto al suo fianco, e intercettando gli occhi carichi di affetto di Langley che li guarda dalla platea, sorride. “Non sono solo, Melek,” risponde, “Come anche stavolta, se mai dovessi perdere il senno, ho accanto a me chi saprà ridarmelo.”
Melek si sofferma solo per qualche istante a scrutare il fondo degli occhi chiari di Shannen. Lui distoglie lo sguardo quasi subito, e Melek decide di fingere di non aver visto niente. “Sta bene,” conclude annuendo, “Ti auguro dunque tutte le fortune.”
“Allora è stabilito,” conclude Celes, sollevandosi in piedi e stagliandosi regale sullo sfondo rosso e oro dei tendaggi alle spalle del suo trono, “I preparativi per la partenza cominceranno subito. Condurremo l’esercito di Tanit, l’Esercito della Luce e tutti i guerrieri che vorranno unirsi a noi su Vuklokinor. Lì troveremo Celestia, la cattureremo, troveremo giustizia per quanto dolore ha inferto alle Lande tutte e, infine, eseguiremo la condanna a morte. Grazie a tutti voi per essermi stati di supporto nel corso degli ultimi mesi. Il vostro aiuto è stato insostituibile.” Chiude il discorso con un sorriso, e poi, tornando a stringere la mano di Shannen, abbandona la sala del trono. Tutti lo vedono far cenno a Langley di seguirli, e si solleva un coro di brevi risatine quando, in maniera affatto discreta, Langley si solleva in piedi, si volta verso la platea, si inchina e corre loro dietro.
“Oh, per tutti gli dei,” borbotta Lacros, già sul piede di guerra, pronto a seguirli, “Qui si trascende. Si travalica proprio ogni confine consentito. Adesso ne sentiranno quattro.”
“Non da te, possibilmente,” lo ferma Manila, una mano sul suo braccio, lieve eppure pesante come marmo. Lacros si volta a guardarla, preoccupato. La trova sorridente e il suo cuore si placa. “Lænton,” dice lei, voltandosi verso il cognato con un sorriso inusualmente caloroso, “Ti dispiace assumere l’incombenza di correre dietro a mio figlio per cercare di inculcare in quella sua zucca bionda un minimo di senso della decenza?”
Lænton sorride sornione, annuendo. “Sarà dura, considerata la madre,” commenta allontanandosi. Inspiegabilmente, invece di chiamarlo vecchia megera e tirargli dietro una scarpina di cristallo, Manila ride.
Al colmo del sospetto, Lacros aggrotta le sopracciglia e le si fa più vicino, trascinandola in un angolo riparato, lontano dalla folla. “Che c’è?” indaga, “Cos’erano tutte quelle moine a Lænton? Cos’è successo? Parla.”
“Lacros, calmati,” ride lei, cristallina. “E ascoltami bene.”
Dopodiché resta in silenzio.
Lacros aggrotta ancora di più le sopracciglia, già pronto a spazientirsi. “Manila, per tutti gli dei, parla!”
“Non sono io a dover parlare,” Manila sorride, stringendo una delle sue grandi mani fra le proprie e portandosela al ventre, “Sei tu che devi ascoltare.”
Ammutolito, Lacros spalanca gli occhi e resta in ascolto. E lo sente. Un secondo minuscolo cuore.
“Manila, è…” poi si ferma, realizzando il significato del gesto di Manila, ma soprattutto realizzando cosa voglia dire il fatto che l’abbia detto proprio a lui.
È suo. Dev’essere suo. Quella volta, al suo ritorno dalla grotta… dev’essere suo.
“…siamo perduti,” mormora, coprendosi il volto con le mani, “Mio marito… la legge…”
“Sssh,” Manila sorride ancora, sollevandosi sulle punte come faceva da ragazzina per annodargli le braccia attorno al collo, cullandolo contro il proprio petto, “Lænton sta bene. Alla legge penseremo poi. Adesso, solo per un istante, pensa a noi.”
Lacros si irrigidisce per un momento. Poi tutto il suo corpo sembra farsi liquido, e bollente come lava, mentre avvolge le forti braccia attorno alla vita sottile della sorella, affondando il viso fra i suoi capelli, inspirando direttamente dalla sua pelle. “Mia Piccolissima…” le mormora addosso, e, con un sorriso segreto, Manila versa una lacrima.
… CONTINUA, già.
Siamo arrivati alla fine! E SIAMO VIVI! Chi l’avrebbe mai detto? (Spoiler: noi no, abbiamo perso la speranza strada facendo.) Complimenti a tutti i partecipanti per aver segnalato qualcosa come oltre 480 fanfiction – in una sola settimana – per quasi un milione e mezzo di parole! E proclamiamo ufficialmente il Team RUBY vincitore di questa edizione del COW-T con appena 60 Cristalli di vantaggio sui secondi (congratulazioni Team OPAL!) e 177 sui terzi (complimenti Team ONYX!). A chiudere la classifica, mangiando sabbia, i nostri adorati piccioni del Team JADE, cui va il nostro imperituro amore. <3
Vi lasciamo al recap di quest’ultima settimana e vi ricordiamo che le premiazioni si terranno tra due settimane esatte, insieme a quelle delle iniziative passate. Approfittatene per riposarvi e per esaminare eventuali errori delle vostre fic da correggere nelle masterlist e/o nei vostri archivi!
Vi ricordiamo anche di essere presenti lunedì sera in Taverna per comunicazioni dell’ultimo minuto e che tutte le storie pubblicate dovranno rimanere esattamente dove sono fino al 31 gennaio 2019. Alla prossima!
J A D E | O N Y X | O P A L | R U B Y | |
PREGRESSO | 4475 | 4970 | 5051 | 5064 |
MISSIONI | 5000 | 5000 | 5000 | 5000 |
% FIC | 38 | 127 | 164 | 134 |
% PM | 44 | 198 | 177 | 204 |
MOST FIC | 0 | 30 (M2) |
90 (M3 – M5 – M6) |
60 (M1 – M4) |
MOST PM | 0 | 80 (M2 – M3) |
40 (M6) |
120 (M1 – M4 – M5) |
TOTALE | 9557 | 10405 | 10522 | 10582 |